L’avvocato Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, mamma di Denise Pipitone, ha comunicato di aver ottenuto la cooperazione dall’avvocato di Olesya Rostova.

"Ho appena ricevuto una mail dall'avvocato di Olesya Rostova che conferma la volontà di cooperazione con noi e accetta la richiesta di fornirci i risultati degli esami scientifici sulla ragazza. A questo punto parteciperemo alla registrazione del programma con la Tv russa che sarà mandato in onda domani", ha dichiarato.

Il legale ha aggiunto che l’esito degli esami verrà comunicato alla Procura di Marsala che indaga sul caso e che sulla vicenda verrà mantenuto un comprensibile riserbo fino a domani.

La giovane Olesya è stata ritrovata nel 2005 alla stazione di Rostov sul Don, a Mosca, ed è stata portata in orfanotrofio a 4/5 anni, dove c’è rimasta fino a questo momento.

Non ha mai vissuto con una famiglia e si chiama Olesya Rostova.

Le dinamiche del suo sequestro non sono mai state del tutto chiare, non si è mai capita fino in fondo la dinamica del suo sequestro.

La piccola di Denise Pipitone è stata vista l’ultima volta alle ore 11.35 del 1° settembre 2004, mentre si trovava nel garage-cucina, sotto l’occhio vigile della nonna che stava preparando da mangiare. Denise si era accorta improvvisamente della presenza del cuginetto e gli era corsa dietro ma il cuginetto non l’aveva vista. Via Domenico La Bruna è una zona periferica di Mazara del Vallo, vicino al cimitero. Il mercoledì mattina, a circa 500 metri si svolge il mercato rionale.

Piera Maggio, che conosce bene la sua bambina, ripete agli inquirenti sin dall’inizio che non si sarebbe allontanata spontaneamente.

La pista russa inizia il 3 dicembre del 2004, quando l’avvocato Giacomo Frazzitta, legale della famiglia di Denise Pipitone riceve una telefonata dal magnate dell’Est Behgjet Pacolli, ex marito di Anna Oxa, che inizia a Caltanissetta e finisce a Marsala. Pacolli voleva un’autorizzazione urgente dalla famiglia della piccola scomparsa a Mazara del Vallo per comprare una pagina del "Corriere della Sera", indicare un messaggio anonimo con un numero telefonico e una mail pulita per mettersi in contatto con i rapitori che erano stati intercettati.

L'avvocato Frazzitta, alle ore 20, invia un fax di autorizzazione a Pacolli ma alle ore 22 di quella stessa sera gli arriva un messaggio da una cabina telefonica con scritto: “attenzione, Denise Pipitone sta entrando al confine Franco-Svizzero con una macchina. Bloccateli alla frontiera”. Frazzitta, che era stato al telefono con la Svizzera soltanto due ore prima, allerta l’Interpol per bloccare le autovetture in entrata per intercettare Denise. La gendarmeria, però, vuole sapere la fondatezza di quella segnalazione e l’Avvocato racconta del contatto avuto con Pacolli. La gendarmeria, allora, prende Pacolli e lo porta in caserma per interrogarlo.

Da quel momento in poi, Pacolli, non vorrà sapere più niente di questa storia. Restano ancora tanti i punti da chiarire in questa vicenda e che riguardano la pista russa: perché Behgjet Pacolli si è interessato al caso di Denise Pipitone per poi scomparire improvvisamente e non volerne sapere più nulla quando interviene la Procura della Repubblica di Marsala?

Angelo Barraco
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