Delitto di via Poma, chiuse le indaginiL'ex di Simonetta rischia il processo
Dopo quasi vent'anni l'indagine sull'omicidio di Simonetta Cesaroni, l'impiegata uccisa con 30 coltellate il 7 agosto 1990, è a una svolta: la Procura di Roma ha chiuso l'inchiesta e Raniero Busco, ex fidanzato della vittima, resta l'unico indagatoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La procura di Roma ha chiuso l'inchiesta sull'omicidio di Simonetta Cesaroni, l'impiegata uccisa con 30 coltellate il 7 agosto 1990, ed ha depositato gli atti. Raniero Busco, ex fidanzato di Simonetta, indagato per omicidio volontario, rischia ora di finire sotto processo.
IL LEGALE DI BUSCO. "Lui si è sempre proclamato innocente". Così l'avvocato Paolo Loria, difensore dell'ex fidanzato di Simonetta Cesaroni, uccisa in via Carlo Poma quasi 19 anni fa, commenta la decisione della procura di Roma di depositare gli atti. Procedura, questa, che anticipa la richiesta di rinvio a giudizio dell'indagato.
LE PROVE. Alla base dell'iniziativa della magistratura gli esiti peritali compiuti, ultimo dei quali ha stabilito che il morso trovato sul seno sinistro di Simonetta, e lasciato, secondo gli esperti, al momento dell'omicidio, è compatibile con l'arcata dentale di Busco. L'accertamento tecnico, svolto da due medici legali e da due chirurghi dentisti, è consistito nella sovrapposizione dell'impronta dei denti dell'indagato con le immagini del morso. Per la procura contro Busco c'è inoltre anche l'analisi del Dna estrapolato da una traccia di sangue commisto trovata sulla porta dell'appartamento dove fu massacrata Simonetta. Secondo gli esperti il test "non permette di escludere nè di confermare la presenza del materiale genetico di Raniero Busco". L'ex fidanzato di Simonetta finì al centro dell'inchiesta a 17 anni dal delitto in seguito alla scoperta di una traccia di saliva sul corpetto che indossava la Cesaroni. Anche l'alibi di Busco, per la procura, non è considerato sufficiente. L'uomo sostenne che al momento del delitto si trovava in compagnia di un amico ma questi negò affermando che quel giorno era al funerale di una parente a Frosinone.