Saracinesche abbassate stamattina in 1.300 centri commerciali di tutta Italia per protestare contro le chiusure del weekend. Una serrata simbolica, di pochi minuti, che ha interessato 30mila negozi e supermercati.

"Chiudiamo perché vogliamo riaprire. Il tempo è scaduto, le misure vanno revocate. Lo chiediamo a nome degli 800mila lavoratori che sono la forza dei centri commerciali", spiegano esercenti che aderiscono all'iniziativa promossa da ANCD-Conad, Confcommercio, Confesercenti, Confimprese, CNCC-Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali. 

"Siamo costernati, perché dall'inizio della pandemia noi abbiamo messo in campo tutte le attività possibili dal punto di vista della sicurezza sanitaria per i dipendenti e per i clienti - commenta il direttore di un centro commerciale, Davide Rossi - Continuiamo a investire centinaia di migliaia di euro e non riusciamo a capire come mai non venga riconosciuto questo nostro impegno costante, mentre per le attività a bordo strada il tenore è differente”.

“Non riusciamo a spiegarci il perché – la conclusione – del perdurare di questi divieti".

(Unioneonline/v.l.)

© Riproduzione riservata