Migranti positivi sulla nave-quarantena Moby Zaza in rada a Porto Empedocle (Agrigento).

Sono 28, salvati in acque internazionali dalla Sea Watch e imbarcati su una delle navi individuate dal Viminale per far osservare i 14 giorni di isolamento prima che i migranti tocchino terra.

Ieri mattina erano stati effettuati i tamponi su 209 migranti, uno dei positivi è stato ricoverato nel reparto Malattie infettive dell'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta.

IL VIMINALE - "Le procedure adottate per i migranti sbarcati dalla Sea Watch e accolti per la quarantena obbligatoria a bordo del traghetto Moby Zaza garantiscono la piena tutela della sicurezza sanitaria del Paese. Tutti i migranti sono stati sottoposti sin dal loro arrivo alle procedure previste dalle linee guida sul sistema di isolamento protetto elaborate dalla direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute", fa sapere il Viminale, rispondendo agli attacchi di Matteo Salvini.

"In particolare - segnala il ministero - per l'intero periodo di quarantena, sono state adottate misure di isolamento totale per i singoli, con la garanzia del mantenimento della distanza di sicurezza interpersonale sempre e comunque. I pazienti confermati e sospetti per il Covid-19 sono stati alloggiati in ponti isolati della nave: come previsto dalle linee guida, è stata istituita a bordo una 'zona rossa' in cui il personale può accedere unicamente con dispositivi di protezione individuali completi".

Per tutti gli altri è inoltre attivo un servizio di sorveglianza che prevede uno screening individuale due volte al giorno per la ricerca di eventuali sintomi. Al termine della quarantena obbligatoria, tutti i migranti verranno sottoposti ad un ultimo accurato screening per garantire la piena tutela della salute pubblica al momento dello sbarco.

SEA WATCH - La ong fa sapere che "l'allerta è partita dopo che un caso asintomatico è stato segnalato dal personale di bordo alle autorità prima dello sbarco". "Il nostro personale medico - precisano - ha messo in atto il protocollo di monitoraggio dell'insorgere di potenziale sintomatologia nelle persone presenti a bordo, con relativa trasmissione dei dati alle autorità competenti. Le persone soccorse hanno trascorso ore, talvolta giorni, ammassate in imbarcazioni fatiscenti. Quasi tutte provengono da periodi di confinamento o detenzione in massa in condizioni disumane in Libia, dove i contagi di Covid-19 sono raddoppiati nelle ultime due settimane".

"Siamo coscienti - ha aggiunto la portavoce Giorgia Linardi - di operare in un contesto pandemico e ci siamo preparati per mesi per sviluppare e adattare le relative procedure sanitarie, non possiamo però sottrarci al dovere, che dovrebbe essere dei governi europei e non della società civile, di soccorrere queste persone e portarle in salvo".

(Unioneonline/L)
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