Cambia di nuovo la "mappa dei colori" delle regioni italiane per via dell'emergenza Covid. Da domani ci saranno infatti solo "arancioni" e "rosse", con l'eccezione della Sardegna che è l'unica in zona bianca.

Passano in area rossa Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e la Provincia autonoma di Trento.

Questi territori si aggiungono a Campania e Molise, che erano già nell'area con le massime restrizioni, per un totale dunque di 10 Regioni e una Provincia rosse dove vivono complessivamente circa 42 milioni di Italiani. Con le zone rosse resteranno a casa quindi anche milioni di studenti, compresi i più piccoli delle materne.

Tutte le altre Regioni saranno in area arancione per gli effetti del decreto legge approvato il 12 marzo.

A scadenza della vigente ordinanza, la Basilicata sarà in area arancione, a seguito della rettifica dei dati completata stamattina da parte della Regione.

Bolzano passa in arancione per effetto dei dati aggiornati relativi all'incidenza.

Nel periodo compreso tra il 15 marzo e il 6 aprile si applicano le stesse misure della zona arancione e nei giorni 3, 4 e 5 aprile sull'intero territorio nazionale, ad eccezione delle Regioni o Province autonome i cui territori si collocano in zona bianca, si applicheranno le misure stabilite per la zona rossa.

D'ora in poi, comunque, scatteranno degli automatismi per finire in quello scenario. Oltre all'Rt superiore a 1,25, è stato introdotto un altro parametro: si tratta dell'incidenza della diffusione del virus. Se questa è superiore a 250 casi per 100mila abitanti alla settimana scatta il rosso, come successo venerdì per Marche e Provincia di Trento. Sono comunque i presidenti di Regione a decidere di chiudere alcune zone se l'incidenza è sopra il livello di guardia.

SCUOLA - E da domani sono 6,9 milioni gli studenti che saranno costretti a seguire le lezioni in DAD: otto su dieci (81%) degli 8,5 milioni di alunni iscritti nelle scuole statali e paritarie. La scorsa settimana erano 5,7 milioni. Saranno quindi ulteriori 1,2 milioni gli alunni che rimarranno a casa. Un incremento concentrato soprattutto tra Lazio, Veneto e Piemonte.

(Unioneonline/s.s.)
© Riproduzione riservata