Contrabbadavano sigarette e il farmaco Cialis sulla nave della Martina italiana. Sei persone sono state arrestate, cinque di loro sono militari. Uno è finito dritto in carcere, quattro ai domiciliari, per un altro è scattato l'obbligo di dimora.

Contrabbando, imbarco arbitrario di merci di contrabbado su una nave militare, peculato d'uso, istigazione alla corruzione, corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio e falso, questi i reati contestati a vario titolo.

L'indagine, coordinata dalla procura di Brindisi, parte da un controllo sulla nave Caprera, arrivata nel porto di Brindisi da Tripoli il 15 luglio 2018. L'imbarcazione era stata ceduta ai libici nell'ambito dell'operazione "Mare sicuro" per il potenziamento del contrasto all'immigrazione clandestina.

Gli indagati secondo le accuse avrebbero organizzato il trasporto dal porto di Tripoli a quello di Brindici 774 chili di tabacco lavorato estero e di Cialis (farmaco che serve a curare le disfunzioni erettili), sbarcati a luglio 2018 sulla banchina Garibaldi del porto brindisino.

L'unico arrestato portato in carcere è Marco Corbisiero, di Torino, che ha rivestito il ruolo di ufficiale tecnico della Marina e che è indagato anche per aver cercato di comprare il silenzio di altri colleghi, per evitare una denuncia. Ai domiciliari Mohamed Hamza Ben Abulad, di Tripoli, Roberto Castiglione di Taranto, Antonio Filogamo di Villaricca (Napoli), Antonio Mosca di Mesagne (Brindisi). Per Mario Ortelli di Napoli, è stato disposto l'obbligo di dimora. Castiglione, Filogamo e Mosca sono membri dell'equipaggio del Caprera.

(Unioneonline/L)
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