Il premier Giuseppe Conte torna a tentare di mediare fra il premier libico Fayez al Sarraj e il generale Khalifa Haftar.

Ma gli va male col primo, atteso questa sera a Palazzo Chigi dopo essere stato a Bruxelles. E invece, ha fatto sapere l'ambasciatore libico all'Ue, dopo il vertice europeo Sarraj è tornato direttamente a Tripoli.

Con Haftar, invece, il primo ministro italiano ha avuto un colloquio che si è concluso nel pomeriggio.

Ed è proprio questo incontro ad aver irritato Sarraj: "Non ci possono essere dialoghi con il criminale di guerra Haftar", ha spiegato l'ambasciatore.

"Il premier libico bidona Conte e se ne torna a casa - ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini -. Pazzesco, Conte è davvero un pericoloso incapace: per una semplice questione di protocollo, prima ancora che di politica, prima si riceve un capo di governo riconosciuto, dopo un generale. Dilettanti allo sbaraglio!".

Per il premier, in queste ore di alta tensione in Libia, era fondamentale non perdere il terreno che l'Italia si è faticosamente guadagnata nello scacchiere nordafricano. Perciò si sta dando da fare per trovare una soluzione politica e diplomatica in tandem con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

Sul fronte europeo è naufragata prima ancora di partire la missione diplomatica che avrebbe dovuto tentare di convincere le due fazioni libiche a deporre le armi: l'Alto rappresentante Josep Borrell e i quattro ministri degli Esteri di Italia, Francia, Regno Unito e Germania hanno dovuto ripiegare su una riunione a Bruxelles.

Incontro in cui non si è potuto dunque fare altro che ribadire una serie di appelli di principio già espressi nei giorni scorsi: la necessità del dialogo, l'invito a interrompere le interferenze esterne, la de-escalation.

La situazione intanto nel Paese precipita sempre più velocemente nel caos. Dopo aver dichiarato la presa di Sirte, l'importante città portuale sull'omonimo golfo e patria del defunto dittatore Muammar Gheddafi, l'uomo forte della Cirenaica ha annunciato una nuova svolta nel conflitto libico: l'avanzata delle sue milizie verso Misurata, la città a 210 chilometri a est di Tripoli detta "la Sparta di Libia" per la forza delle sue milizie.

(Unioneonline/D)
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