Si chiude il cerchio attorno allo Scheherazade, il mega yacht di oltre 140 metri e 700 milioni di dollari di valore da alcuni mesi fermo nel porto di Marina di Carrara che, per i giornalisti del team di Alexsej Navalny, apparterrebbe al presidente russo Vladimir Putin.

Ieri sera il ministro dell’Economia Daniele Franco ha firmato il decreto di congelamento dell’imbarcazione, battente bandiera delle Isole Cayman. Gli accertamenti della Finanza hanno evidenziato i collegamenti economici e affaristici della persona che lo utilizza con elementi di spicco del governo di Mosca e con altri soggetti sottoposti alle sanzioni Ue.

Lo Scheherazade è stato dal settembre scorso sottoposto ad una serie di lavori di manutenzione e ammodernamento in un cantiere di Marina di Carrara, con un costo di circa sei milioni di euro, ed era inizialmente previsto che sarebbe stato pronto a salpare entro la metà di giugno. Si dice che sia dotato di una spa, piscina, due eliporti, un camino a legna e un tavolo da biliardo progettato per inclinarsi in modo da ridurre l'impatto delle onde.

La proprietà, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, sarebbe formalmente riconducibile all'oligarca Eduard Khudaynatov, ex presidente di Rosneft e proprietario di Villa Altachiara, la residenza sul promontorio di Portofino dove morì la contessa Francesca Vacca Agusta.

Khudaynatov non compare nella lista Ue degli oligarchi sottoposti a sanzioni dopo l’invasione russa dell’Ucraina, ma il Comitato di sicurezza finanziaria ha proposto al Consiglio Ue l’inserimento dell’uomo in tale lista. E, su proposta dello stesso Comitato, il ministro Franco ha adottato il decreto di congelamento di Scheherazade.

(Unioneonline/L)

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