Corruzione e riciclaggio.

Di questo sono accusati alcuni imprenditori italiani e sudamericani ritenuti dalla Guardia di Finanza in stretto contatto con il presidente venezuelano Nicolas Maduro.

I finanzieri hanno sequestrato una villa in via Condotti a Roma (in pieno centro) del valore di 4,8 milioni di euro, denaro in contanti per 31mila euro, otto quadri e un arazzo di estremo valore.

L'immobile era intestato a una società inglese riconducibile alla moglie italiana del principale indagato.

Si tratta di una commessa, che avrebbe investito assieme a Lorenzo Antonelli, soldi guadagnati in affari illegali da Alex Nain Saab Moran.

Avrebbero trasferito quasi due milioni di euro su un conto (poi sequestrato) e comprato appunto l'appartamento di extra-lusso.

L'indagine è partita dagli Stati Uniti dove Moran è coinvolto in una rete di corruzione finalizzata ad ottenere contratti con il governo del Venezuela tra cui quello relativo ai sussidi alimentari. I proventi poi sarebbero stati riciclati con tangenti in Italia, Bulgaria e Colombia.

Le accuse vanno da corruzione internazionale al traffico dell'oro, passando per riciclaggio e cospirazione.

I sospetti sulla donna sono emersi a causa del suo tenore di vita sproporzionato rispetto al suo stipendio. Nel 2012 aveva stipulato un contratto d'affitto ai Parioli da 69mila euro annui, nonché comprato un Range Rover da 54mila euro.

(Unioneonline/M)
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