"Ho sparato io, spero che un giorno i genitori di Marco possano avere misericordia e perdonarmi".

Antonio Ciontoli parla, in lacrime, in tv, intervistato da Franca Leosini nella trasmissione "Storie Maledette".

Ma la trasmissione diventa un caso, con i genitori di Marco che rispondono: "Lo perdoniamo solo dopo 30 anni di carcere".

La procura di Civitavecchia ha aperto un nuova indagine dopo le dichiarazioni di un testimone che riporta, de relato, le confidenze di un suo amico - e collega di Ciontoli - secondo cui sarebbe stato il figlio Federico, e non Antonio, a far partire quel colpo poi risultato fatale per il giovane.

"Ho premuto io il grilletto mentre Marco era in bagno per farsi una doccia", conferma Antonio, sottoufficiale della Marina con un ruolo nei servizi segreti, condannato a cinque anni in Appello (pena ridotta rispetto ai 14 anni inflitti in primo grado).

"Federico - questo il racconto di Antonio Ciontoli - in quel momento era in camera con Viola (la fidanzata, ndr). Quel giorno volevo dare una spolverata alle pistole e dopo averle prese le ho riposte nella scarpiera del bagno. Di sera mentre andavo a letto mi ero dimenticato delle armi, ho bussato alla porta e in bagno c'erano Martina e Marco. Poi lei è uscita subito, poco dopo lo sparo: Marco mi aveva chiesto di vedere una pistola ed è partito il proiettile".

La tardiva chiamata dei soccorsi costata la vita al giovane? "All'inizio non mi ero accorto della gravità, c'era poco sangue e un piccolo buchino. Ero scioccato, ma pensavo avesse solo un colpo nel braccio. Ho sbagliato, ho pagato la mia sicurezza".

E ancora: "Marco era come un figlio, con lui avevo rapporti intimi: lui voleva abbracciare la carriera militare e Martina era gelosa come tutte le ragazze, una gelosia genuina".

Non solo, il militare ha anche parlato della sua situazione attuale: "Sono fragile e non vedo un futuro. Vivo recluso in casa con mia moglie, esco la sera a fare la spesa e i miei figli sono lontani".

I VANNINI - La famiglia della giovane vittima insorge, si scaglia contro un programma "studiato a tavolino" e risponde ad Antonio Ciontoli. "Il perdono ai Ciontoli lo daremo quando avranno scontato 30 anni, questo programma è uno schifo", ha detto il papà Valerio.

La madre di Marco, Marina Conte: "Non siamo stati avvisati dell'intervista, sono rimasta molto male perché si parla di mio figlio. I Ciontoli hanno ucciso un ragazzo che aveva tanta voglia di vivere. Quel colpo non lo ha ucciso subito, in cinque non hanno chiamato i soccorsi e lo hanno lasciato morire dopo un'agonia di quattro ore".

Molto criticata la trasmissione anche sulla pagina Facebook, ed è diventata anche un caso in Rai. La conduttrice di Chi l'ha visto? Federica Sciarelli ha detto: "A noi Ciontoli l'intervista non ce l'ha mai concessa. Come si dice, fatevi una domanda e datevi una risposta". Secca la replica della Leosini: "Non commento Sciarelli, io sono favorevole a un solo elemento: la verità".

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata