Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria, le società al centro dell’inchiesta in cui è indagata la ministra Daniela Santanché per presunte irregolarità sulla gestione della cassa integrazione durante il Covid, non avrebbero versato oltre 120mila euro di contributi previdenziali all’Inps per i dipendenti.

La ministra del Turismo, il suo compagno Dimitri Kunz D’Asburgo e Paolo Concordia, consulente con gestione del personale, devono rispondere di truffa aggravata.

La Procura anche su questo capitolo ha delegato l'Inps per accertare la cifra esatta, che potrebbe salire, relativa all'omesso versamento previdenziale. 

L’indagine è nata dalla denuncia di Federica Bottiglione, ex responsabile Investor Relations di Visibilia. In una telefonata registrata e finita agli atti Bottiglione, parlando con Kunz D’Asburgo dice: «Siete degli scappati di casa, perdonatemi l’offesa ma è questo. Io nella mia vita pago anche il biglietto del bus, pago le tasse e sono pure contenta. Ora mi sono ritrovata in una situazione che non mi appartiene per fare un favore a voi e perché mi sono fidata di voi e non ho controllato le buste paga».

L’indagine è stata chiusa e presto potrebbero arrivare le richieste di rinvio a giudizio.

Santanché, nonostante le richieste dell’opposizione, per ora non pensa alle dimissioni. Queste le sue parole: «Continuo ad avere fiducia nella giustizia e confido che la vicenda possa concludersi per me positivamente già con l'archiviazione da parte del pm o, se ciò non si verificasse, con il giudizio del gup che nell'udienza preliminare decide sulle ragioni dell'accusa e della difesa».

Del suo caso ha parlato anche il ministro Lollobrigida, fedelissimo di Giorgia Meloni, lasciando intendere che le dimissioni potrebbero arrivare, nel caso, solo dopo l’eventuale rinvio a giudizio.

(Unioneonline/L)

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