"Si invita la gentile clientela a non chiederci il libro di Vannacci". È il cartello apparso ieri  sulle vetrine della libreria Ubik a Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso. «Non lo abbiamo perché è autoprodotto, ma non lo venderei, perché non potrei mai chiedere alla mia dipendente di colore, o al mio collega omosessuale, di seguire un cliente che chieda un libro in cui si dica che loro sono persone contronatura», ha detto la titolare, Clara Abatangelo. La copertina compare in vetrina, ma appesa al contrario. 

Una presa di posizione il volume "Il mondo al contrario", scritto e prodotto dall'ex comandante della Folgore, diventato un caso che sta creando tensioni anche all’interno del Governo: Matteo Salvini si è schierato con il generale, dopo l’avvio del procedimento disciplinare deciso dal ministro della Difesa Guido Crosetto.

«A chi in questi giorni me lo chiede» prosegue la titolare dlela libreria,   «rispondo che può rivolgersi alla biblioteca, dato che ogni editore è tenuto a conferire gratuitamente due copie alle biblioteche nazionali di Roma e Firenze, e che grazie al circuito del prestito ognuna può chiedere di ottenerlo».

La libraia, che guida un sistema di 12 dipendenti, riferisce anche di aver ricevuto in passato visite di militanti di estrema destra, per lo più del "Veneto Fronte Skinhead", contrari alla sua scelta di allestire vetrine dedicate al mondo degli affetti "arcobaleno", e di aver visto lo scaffale dei biglietti augurali buttato all'aria, solo perché alcuni di essi erano destinati ai legami amorosi tra coppie omosessuali.

(Unioneonline)

© Riproduzione riservata