La morte di Riccardo Magherini non poteva essere prevista dai militari che lo hanno arrestato.

È quanto si legge nelle motivazioni della sentenza della Cassazione, che in via definitiva (dopo la condanna in appello per omicidio colposo) ha assolto i tre carabinieri - Vincenzo Corni, Stefano Castellano e Agostino Della Porta - accusati della morte dell'ex calciatore.

I fatti risalgono al 3 marzo 2014. Quella notte Magherini è stato fermato a Firenze dai militari mentre, secondo gli inquirenti, era "in delirio eccitatorio" per "intossicazione da cocaina". I carabinieri lo ammanettarono e misero in posizione prona, tale da impedirgli di respirare bene. L'ex calciatore fu dunque portato nel reparto rianimazione dell'ospedale Santa Maria Nuova, dove alle 2.45 venne constatato il decesso.

Andrea Magherini con uno striscione per il fratello Riccardo (Ansa)
Andrea Magherini con uno striscione per il fratello Riccardo (Ansa)
Andrea Magherini con uno striscione per il fratello Riccardo (Ansa)

Ma "le forze dell'ordine - scrive la quarta sezione penale della Cassazione nella sentenza - non avevano le competenze specifiche in materia" di arresto di persone in tale stato.

È vero che nei video agli atti del processo si sentono le urla di Magherini che "suggestivamente possono essere interpretate come le grida di aiuto di chi in quel momento viene maltrattato dalle forze dell'ordine".

Ma quelle urla, dicono i giudici, "precedono e seguono l'intervento dei carabinieri e vanno chiaramente collegate al delirio in atto a causa della massiccia assunzione di cocaina. E solo nel limitatissimo momento dei due calci possono essere correlate a quelli".

Magherini, ricorda la Corte, "ebbe a dire le parole 'sto morendo'", ma "pare fuor di dubbio che, in quello specifico frangente, l'avere pronunciato tali parole non avesse un rilievo univoco: Riccardo Magherini, infatti, era ormai da oltre un'ora in preda al delirio eccitatorio provocatogli dalla cocaina e pronunciava di continuo frasi come 'mi vogliono ammazzare', frammiste a continue richieste di aiuto rispetto a immaginari assalitori. 'Sto morendo', pertanto, poteva essere valutato nel quadro di tali affermazioni deliranti".

(Unioneonline/D)
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