Resta sotto stretta sorveglianza e continua a preoccupare l’area dei Campi Flegrei, ma è stata scongiurata per ora l’ipotesi di un innalzamento dell’allerta, che resta dunque gialla, anche se non si può escludere un peggioramento.

«È difficile pensare che la terra non riprenda a sollevarsi - le parole del presidente dell'Ingv, Carlo Doglioni -, ma al momento non c'è evidenza di un aumento della pericolosità».

I cittadini che risiedono nell’area campana da sempre ad alto rischio sismico sono tutt’altro che tranquilli, oggi il ministro della Protezione Civile Nello Musumeci ha incontrato i sindaci dell’area: «Non c’è allarme, va detto in maniera chiara», ha detto al termine dell’incontro.

Lo stesso ministro però in mattinata, in audizione alla commissione Ambiente alla Camera, aveva citato il verbale della commissione Grandi Rischi - risalente ad una decina di giorni fa - sottolineando che «bisogna prepararsi all'eventuale necessità di passare rapidamente verso un livello di allerta superiore rispetto al giallo».

Nessun allarme, ma massima attenzione. Per questo saranno intensificate le esercitazioni, in particolare nell'area rossa, il cui perimetro è stato messo a punto proprio nell'incontro con gli amministratori locali. Si tratta di un'area da 15 mila edifici in cui vivono circa 85 mila persone. Una zona che comprende parte dei comuni di Bacoli e Pozzuoli e una parte della città metropolitana di Napoli, come la pianura di Posillipo.

Musumeci alla Camera ha spiegato inoltre che secondo le analisi scientifiche sarebbe anche la lava nel sottosuolo a causare i fenomeni di sollevamento del terreno e, dunque, i terremoti la cui frequenza negli ultimi mesi «è più che raddoppiata».

(Unioneonline/L)

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