Tre operai sono morti cadendo da un montacarichi in un cantiere a Napoli.

I tre stavano lavorando alla ristrutturazione di un palazzo di diversi piani in via San Giacomo dei Capri, nel quartiere Arenella. 

Erano nel cestello elevatore che si sarebbe inclinato facendoli precipitare nel vuoto per sette piani. 

Sul posto, dopo l’allarme, sono intervenuti 118, vigili del fuoco e forze dell’ordine. I tentativi di soccorso si sono però rivelati inutili.

Sull’accaduto sono stati avviati accertamenti. Secondo una prima ipotesi forse il cestello non ha retto al peso eccessivo - costituito dai tre operai e da un rotolo di bitume – e, dopo il cedimento di alcuni componenti, si è ribaltato, facendo cadere nel vuoto i lavoratori. 

L’accaduto ha destato grande cordoglio e prese di posizione, come quella del vescovo di Napoli, Domenico Battaglia. «Questo terribile evento – le sue parole – non deve essere solo motivo di dolore, ma anche di indignazione e di coraggio per dire “basta”'! Perché è inaccettabile morire non “sul” lavoro, ma “di” lavoro. È inaccettabile uscire di casa al mattino per guadagnarsi il pane e non fare ritorno. Il lavoro non può diventare una condanna, un pericolo, un rischio mortale. E che nessuno le chiami più morti bianche, perché sporcano le nostre coscienze», ha concluso Battaglia.

(Unioneonline/l.f.)

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