Non è caduta dalle scale per un incidente ma durante una violenta lite con il marito.

I carabinieri della compagnia di Rho hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un uomo accusato dell'omicidio preterintenzionale aggravato della moglie, avvenuto il 15 settembre 2021 a Baranzate, in provincia di Milano.

Era stato proprio il 39enne di nazionalità cinese a chiamare i soccorsi sostenendo che la moglie, una connazionale di 33 anni, era precipitata dalle scale del condominio da un'altezza di circa 14 metri. Lui stesso aveva parlato di un incidente: i due, aveva raccontato, erano andati a cena dai parenti e si erano messi a letto. La figlia lo aveva svegliato perché la mamma non era in casa: dopo una breve ricerca, sempre secondo il suo racconto, la donna era stata trovata, morta, nell'androne del palazzo, dopo un volo dal quattro piano. Lui, insomma, non sapeva cosa fosse successo perché dormiva.

Ai militari però questa versione non tornava: anzitutto avevano trovato una collana, al quarto piano, visibilmente strappata e una scarpa, al primo piano, appartenente alla donna. Dalle intercettazioni, dai tabulati telefonici e dalle immagini delle telecamere di sorveglianza è emerso che la moglie, nonostante la coppia avesse un'attività commerciale avviata, era scontenta di stare in Italia e aveva detto ai parenti di essersi adeguata a rimanerci per i figli.

Agli atti una fotografia che ritrae la donna al primo piano, seduta sui gradini, con un atteggiamento disperato, scattata dal marito all'una e 20 e inviata nella chat di famiglia, che risale al rientro della coppia. Segno che non erano mai andati a letto, considerato che la telefonata al 118 per chiedere aiuto è dell'1.29. C'è poi la app contapassi nel cellulare del marito che smentisce definitivamente la ricostruzione del percorso compiuto. E le testimonianze di alcuni vicini di casa che sentirono le urla per le scale.

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata