Dalle prime ore di questa mattina, duecento Carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Trapani, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, hanno effettuato perquisizioni nei confronti di 25 indagati ritenuti, a vario titolo, fiancheggiatori e favoreggiatori della latitanza - che va avanti dal 1993 - di Matteo Messina Denaro.

Nell'ambito del blitz è stato eseguito il fermo di indiziato di delitto di un esponente di spicco della famiglia di Cosa Nostra di Mazara del Vallo, Matteo Tamburello, indagato per associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori e violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale. Si tratta del figlio del boss di Mazara del Vallo Salvatore Tamburello, morto un anno fa e ritenuto vicinissimo a Messina Denaro.

"Sono state documentate - si legge in una nota - qualificate interlocuzioni intrattenute da Tamburello con soggetti riconducibili al reggente del mandamento di Castelvetrano, Gaspare Como, cognato del latitante Matteo Messina Denaro, arrestato sempre dal Ros lo scorso aprile".

Le indagini "hanno permesso di individuare la fase riorganizzativa degli assetti di vertice, fornendo importanti elementi sulla sua collocazione baricentrica nelle relazioni criminali nella Sicilia occidentale".

Sequestrate inoltre "apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni, nonché copiosa documentazione, materiale questo che è già al vaglio dei tecnici e degli analisti del Ros e che potrà fornire spunti utili per il proseguo delle investigazioni".

"Grazie alle Forze dell’Ordine e alla Magistratura che proseguono implacabili la guerra (che vinceremo) contro la Mafia", ha commentato il ministro dell'Interno Matteo Salvini.

(Unioneonline/D)

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