Aggredite da un branco di ragazzi mentre si trovavano alla festa del vino di Castiglione in Teverina, in provincia di Viterbo.

Lo raccontano Giulia e Alessia, due ragazze transgender, in un post social. Giulia scrivendo dall'ospedale Belcolle, racconta di essere stata insieme alla sua amica Alessia prima oggetto di apprezzamenti da parte dei ragazzi, che subito dopo si sono trasformati in aggressioni verbali e fisiche non appena hanno scoperto la loro identità di genere. Le due sarebbero state colpite al volto, riportando diverse ferite, tra cui un dente spezzato.

«Castiglione in Teverina, in una festa di pecore non civilizzate, io e la mia amica siamo state aggredite da un branco di ragazzi - continua Giulia - Il più grande avrà avuto 20 anni. Dopo aver chiamato i carabinieri e la sicurezza nessuno è stato in grado di fermare mezzo co... del branco, soffermandosi sul fatto che avevamo un “aspetto provocatorio”. Educate i vostri gran figli e insegnategli a rispettare donne come noi» «non solo in casa ma anche «per strada in una festa. Fate schifo».

Alessia aggiunge: «10 'uomini' su due ragazze in mezzo a una piazza piena di gente, nessuno che avesse detto mezza parola o fosse intervenuto. L'unica domanda che si facevano le pecore era capire se fossimo donne o trans. Ma d'altronde come ci si può aspettare altro. Fate ribrezzo».

Subito dopo l'aggressione denunciata dalle due ragazze, il sindaco di Castiglione in Teverina Mirco Luzi ha diffuso una nota stampa con cui condanna fermamente l'accaduto. «Desidero innanzitutto condannare fermamente l'atto di intolleranza e di violenza avvenuto, esprimendo solidarietà a chi ha subito l'aggressione - scrive Luzi - Attendiamo che sull'accaduto venga fatta piena luce dall'autorità giudiziaria».

Per l'Arcigay di Viterbo «il branco di giovani ragazzi avrebbe prima fatto apprezzamenti alle ragazze per poi passare ad aggredirle solo dopo aver scoperto la loro identità di genere». «Si tratta quindi, stando a quando reso noto, di un chiaro episodio di violenza transfobica che non può essere considerato e quindi derubricato quale una semplice lite - si legge in una nota dell'associazione -. Come Arcigay Viterbo ci siamo subito messi in contatto con le vittime della violenza, fornendo tutto il supporto necessario. Ci auguriamo che gli autori della vile aggressione vengano identificati al più presto». «Questa escalation di violenza nei confronti delle persone Lgbt+ - conclude l'Arcigay - è un evidente segnale di degenerazione sociale».

(Unioneonline/D)

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