"Sappiamo di andare incontro a un autunno duro. Il lavoro congiunto con le Regioni ci ha fatto rafforzare le reti sanitarie. L'ondata era prevedibile perché quando si torna alla vita a pieno regime il virus circola, ma se tutti rispettano le regole reggeremo, grazie alle reti sanitarie e ai comportamenti di ciascuno".

Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia sul Corriere, ricordando che il governo "non ha mai abbassato la guardia, ci siamo sempre fatti guidare da rigore e prudenza".

"Non abbiamo problemi di tamponi, né di mascherine perché le produciamo in Italia - osserva - le linee guida nazionali vengono rispettate in 19 regioni anche con ottimi risultati, poi la ventesima scrive norme che creano caos. Questo è un errore, deve chiedere l'intervento della Protezione civile".

Ancora una stoccata alla Sardegna: "E' chiaro che non c'è stata leale collaborazione, tanto che il Tar ha accolto la nostra impugnativa sui test. Se una Regione fa di testa propria l'impugnazione è un'arma anche a tutela delle altre 19, il compito del governo è coordinare il tavolo altrimenti è una Babele".

Boccia "esclude" per ora un lockdown nazionale, mentre "interventi mirati sui territori sono sempre possibili in base alla situazione epidemiologica". Al momento, specifica, "non vedo situazioni a rischio".

(Unioneonline/L)
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