È stata denominata “Stirpe” l’operazione congiunta di polizia e carabinieri che nelle prime ore di oggi ha consentito il fermo di 16 persone accusate di associazione mafiosa ed estorsione. Dalle indagini è emerso che a Palermo il comando sul mandamento di Ciaculli è ancora nelle mani della storica famiglia dei Greco.

In manette, tra gli altri, è finito Giuseppe Greco, 63 anni, cugino di Leandro Greco, giovanissimo referente della commissione provinciale di Cosa nostra e capo mandamento, arrestato due anni fa. È stato accertato dalle forze dell’ordine che, a seguito di quell’arresto, il mandamento mafioso è stato retto da Giuseppe che si è occupato di tenere i rapporti con le famiglie mafiose di Brancaccio, Roccella e Corso dei Mille. E inoltre che l’egemonia sugli altri clan sia stata possibile grazie al rapporto di parentela con il noto boss Michele Greco detto "il papa". Leandro è suo nipote in linea diretta mentre Giuseppe è figlio di Salvatore Greco, detto "Il senatore", fratello di Michele.

Documentato poi il ruolo di Ignazio Ingrassia detto "il boiacane". L'anziano mafioso ha fornito il suo apporto al vertice del mandamento nella gestione degli affari. Il duumvirato Greco Ingrassia si occupava di gestire le dinamiche legate al sostentamento economico delle famiglie dei carcerati cercando le risorse grazie a una vasta e complicata rete di attività illecite. Il gruppo gestiva la compravendita di terreni e immobili e il mercato della droga.

(Unioneonline/s.s.)

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