Bimbo in ospedale con la salmonella dopo aver mangiato l’uovo Kinder: indagini dei Nas
Accertamenti dei carabinieri dopo l’esposto dei genitori. Malessere anche per la sorella del piccolo
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Un bimbo di 12 anni si è sentito male dopo aver mangiato un ovetto di cioccolato Kinder e, una volta giunto in ospedale, gli è stata diagnosticata la salmonella. Anche la sorella del piccolo, che ha assaggiato lo stesso cioccolato, ha accusato qualche malessere. È accaduto a Ravenna.
Secondo quanto riferito dal Corriere di Romagna, i carabinieri del Nas, in seguito a un esposto presentato dai genitori del bambino, hanno sequestrato l’ovetto, che faceva parte di una confezione di tre, avviando accertamenti.
L'obiettivo dei militari del Nucleo anti-sofisticazioni è capire, attraverso le analisi, se possa esserci una correlazione fra il prodotto e la salmonella, anche e soprattutto dopo i casi che si sono verificati in alcuni Paesi europei, legati a infezioni dovute a prodotti a base di cioccolato.
Nei giorni scorsi alcuni prodotti Ferrero, provenienti dallo stabilimento di Arlon in Belgio, erano stati richiamati. E la stessa azienda aveva pubblicato le indicazioni per rassicurare i clienti.
“Verifica come riconoscere i prodotti provenienti dallo stabilimento di Arlon (Belgio) coinvolti nel richiamo – spiegava una nota della Ferrero – I prodotti soggetti a richiamo sono Kinder Sorpresa x 6 “Pulcini”, Kinder Sorpresa Maxi 100g “Puffi” e “Miraculous” e Kinder Schoko-Bons 125g e 46g. Controlla se il tuo prodotto è coinvolto verificando il lotto sulla confezione (sul retro della confezione e nel caso del prodotto Kinder Sorpresa x 6 «Pulcini» sul singolo Ovetto), come indicato nell’immagine sopra riportata a titolo di esempio. Ogni prodotto riporta il lotto attraverso un codice che inizia per L.
I prodotti da non consumare sono tutti quelli che hanno le diciture evidenziate come in immagine (RZ – LZ – R03 –L03). Per Ferrero – concludeva la nota -, la sicurezza alimentare e la qualità sono valori imprescindibili. Se individui uno di questi codici, ti preghiamo di non consumare il prodotto e di contattare il nostro Servizio Consumatori”.
(Unioneonline/l.f.)