Il referendum consultivo per la scelta sulla liberalizzazione o meno del trasporto pubblico a Roma non ha raggiunto il quorum.

L'affluenza si è fermata al 16%, non sufficiente per quel 33,3% chiesto invece dal Campidoglio. Per i Radicali, promotori del voto, il quorum non c'è per il nuovo Statuto del Comune approvato il giorno in cui è stato proclamato il referendum, che - dicono - non lo prevede.

"Atac resta dei cittadini - ha scritto su Twitter il sindaco Virginia Raggi -. I romani vogliono resti pubblica. Ora impegno e sprint finale per rilanciarla con acquisto 600 nuovi bus, corsie preferenziali, più controlli, riammodernamento metro. Attenzione e rispetto per tutti i votanti".

In totale sono andati alle urne circa 387mila cittadini su oltre 2.300.000 iscritti, con affluenza più elevata al municipio di San Lorenzo-Parioli.

Per quanto riguarda i risultati delle schede, più del 74% ha dichiarato il suo favore alla messa a gara del trasporto pubblico.

Non mancano le polemiche, però, sulle operazioni di voto con "persone respinte nonostante avessero il documento per votare - sono le parole di Riccardo Pagi, parlamentare radicale -. È una sconfitta per la democrazia diretta, ma soprattutto per la capacità della giunta Raggi, che tanto parla di democrazia diretta, di organizzare operazioni ordinate e regolari".

(Unioneonline/s.s.)
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