AstraZeneca solo agli under 55: "Ridurrà i contagi". Piano vaccinale da rivedere
Un incontro governo-regioni per decidere a chi somministrare prima il vaccino AstraZenecaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
"Mentre Pfizer e Moderna servono a ridurre la mortalità e la pressione sulle terapie intensive, AstraZeneca servirà a ridurre la moltiplicazione dei contagi".
Il commissario straordinario per l'emergenza, Domenico Arcuri, spiega in diretta tv quale sarà la metodologia di somministrazione dei vari vaccini in Italia, soprattutto dopo l'arrivo di AstraZeneca che l'Aifa ha indicato preferibilmente per gli under 55.
Bisognerà rivedere il piano vaccinale. Solo Moderna e Pfizer saranno somministrati agli anziani, quanto ad AstraZeneca bisognerà scegliere a chi dare prima le dosi: insegnanti, lavoratori del servizio pubblico, carcerati, giovani, studenti.
Il commissario ha voluto anche chiarire che le difficoltà nell'attuazione del piano vaccinale sono dovute ai ritardi e ai tagli delle case farmaceutiche. Le aziende, le sue parole, hanno sopravvalutato la loro capacità produttiva, senza fare "uno sforzo di implementazione di siti produttivi". "Al momento - l'accusa di Arcuri - stiamo lavorando con oltre il 60% di vaccini in meno" rispetto a quanto stabilito all'inizio.
Con AstraZeneca è stata raggiunta una tregua. Saranno consegnate 9 milioni di dosi in più rispetto a quanto annunciato dopo il primo taglio. Già la settimana prossima arriveranno in Europa i primi vaccini.
Ora l'Italia deve farsi trovare pronta, perché con l'arrivo di AstraZeneca inizia la fase di vaccinazione di massa. Bisogna ampliare i centri vaccinali e coinvolgere medici di base e farmacisti.
Ieri a Pratica di Mare sono arrivate le 66 mila dosi settimanali di Moderna, alle quali, già da oggi, dovrebbero aggiungersi le circa 500 mila di Pfizer. Fiale indispensabili per ridare fiato alle regioni che hanno ripreso la vaccinazione dopo il rallentamento dei giorni scorsi per il taglio delle consegne. L'Italia intanto va verso i due milioni di vaccini somministrati, con oltre 600 mila persone che hanno ricevuto già la seconda dose.
La tabella di marcia conta dunque di ripartire, con la conclusione della fase 1 - quella della somministrazione a personale sanitario, ospiti e lavoratori delle Rsa - e l'avvio di quella che prevede il vaccino per gli over 80. Le prime a partire, l'8 febbraio, saranno Lazio e Valle d'Aosta, poi, via via, tutte le altre regioni. Anche se bisognerà comunque fare i conti con i tagli annunciati da Pfizer e Moderna, che dovrebbero farsi sentire in maniera più corposa proprio nelle prime due settimane del mese, quando sarà applicato il taglio del 20% sulle dosi di Moderna.
Già in settimana potrebbe arrivare il primo stock da 428.440 dosi di AstraZeneca, al quale seguirà, dalla settimana successiva un'altra consegna di 661.133 dosi. Prima di quella data bisognerà comunque scegliere a chi destinare prioritariamente le fiale tra gli under 55. "E' fondamentale che il piano vaccinale venga modificato prima possibile - spiega il fisico Giorgio Parisi -, in modo che le Regioni sappiano a chi devono dare il vaccino di AstraZeneca".
Proprio a questo scopo si terrà l'ennesimo incontro governo-Regioni.
Secondo quanto ha comunicato ieri il commissario per l'emergenza alle Regioni, nell'Isola a febbraio saranno consegnate in tutto 75.930 dosi: 11.160 questa settimana (9.360 Pfizer e 1.800 Moderna); 17.640 tra l'8 e il 14 febbraio (14.040 più 3.600); 16.380 dal 15 al 21 (tutte Pfizer) e 30.750 nell'ultima settimana del mese (17.550 più 13.200).
(Unioneonline/L)