Arrivano le prima condanne per l’assalto alla Cgil avvenuto nello scorso ottobre a Roma nel corso di una manifestazione contro il Green pass.

Il gup, al termine del processo con rito abbreviato, ha inflitto sei condanne tra i 4 e mezzo e i 6 anni di carcere. Accolto l’impianto accusatorio del pm Gianfederica Dito, che contesta i reati di devastazione e resistenza a pubblico ufficiale.

Sei anni sono stati inflitti a Fabio Corradetti, figlio della compagna del leader di Forza Nuova Giuliano Castellino, e a Massimiliano Ursino, leader palermitano della formazione neofascista.

In un’altra tranche del procedimento vengono giudicate con rito ordinario altre sette persone, tra cui i leader nazionali di Forza Nuova Roberto Fiore e Giuliano Castellino.

Soddisfatto il segretario della Cgil Maurizio Landini, che ricorda i “gravissimi danni” inflitti alla sede dell’organizzazione sindacale e plaude alla decisione di qualificare l’accaduto come reato di devastazione, perché “in questo modo  si è accertata l'estrema gravità delle azioni e dei comportamenti compiuti dagli imputati a danno della Cgil”.

I fatti sono avvenuti lo scorso 9 ottobre: diversi manifestanti no Green pass deviarono dall’imponente corteo in corso a Roma e presero d’assalto la sede del sindacato, sfondando le porte e devastandolo al suo interno. Tra di loro molti esponenti di Forza Nuova, compresi i leader nazionali del partito.

(Unioneonline/L)

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