Il popolo del no ai vaccini e al Green pass si dà appuntamento per bloccare stazioni e aeroporti nel giorno in cui il passaporto sanitario diventa obbligatorio per scuole, treni, aerei e bus a lunga percorrenza.

I manifestanti con un tam tam sui social si sono dati appuntamento in 53 città, dalle 14:30. E il Viminale annuncia il pugno di ferro con centinaia di agenti a presidio soprattutto delle stazioni: "Non verranno tollerati minacce e inviti a commettere reati utilizzando il web – afferma il ministro Luciana Lamorgese -. Non saranno ammesse illegalità in occasione delle iniziative di protesta nei pressi delle stazioni ferroviarie pubblicizzate sulla rete per domani".

"Quando vengono bloccati i treni, quando vengono malmenate le persone, per me è terrorismo”, le dure parole di Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute. “Auspichiamo un doveroso ripensamento da parte dei promotori della protesta. Serve un piano di sicurezza per tutelare lavoratori e utenti" e "sostenere la campagna vaccinale", affermano unitariamente Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti.

Su Telegram, intanto, si diffondono l’odio e la violenza dei negazionisti. Nelle conversazioni vengono pubblicati numeri di telefono privati, centralini delle istituzioni, persino gli indirizzi di casa di medici e virologi: "Diffondere senza consenso dati personali", è costretto a ricordare il Garante della privacy, è "un atto illecito che può determinare anche l'applicazione di pesanti sanzioni".

Nel mirino il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ma anche il governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini, l’ex premier Romano Prodi e l’infettivologo Matteo Bassetti.

(Unioneonline/D)

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