Alessandro Michele lascia la direzione creativa di Gucci. La conferma è arrivata ieri in serata con una nota ufficiale del marchio del gruppo Kering, dopo i rumors circolati per ore: dopo oltre sette anni è divorzio dallo stilista che ha ricoperto un ruolo fondamentale "nel rendere Gucci quella che è oggi, grazie alla sua creatività rivoluzionaria e sempre nel rispetto dei codici del brand". «Ci sono momenti in cui le strade si separano in ragione delle differenti prospettive che ciascuno di noi può avere. Per me - sottolinea lo stilista romano, 50 anni il 25 novembre -  finisce uno straordinario viaggio, durato più di venti anni, dentro un'azienda a cui ho dedicato instancabilmente tutto il mio amore e la mia passione creativa. In questo lungo periodo Gucci è stata la mia casa, la mia famiglia di adozione. A questa famiglia allargata, a tutte le singole persone che l'hanno accudita e sostenuta, va il mio ringraziamento più sentito, il mio abbraccio più grande e commosso. Insieme a loro ho desiderato, sognato, immaginato. Senza di loro niente di tutto quello che ho costruito sarebbe stato possibile. A loro quindi il mio augurio più sincero: che possiate continuare a nutrirvi dei vostri sogni, materia sottile e impalpabile che rende una vita degna di essere vissuta. Che possiate continuare a nutrirvi di immaginari poetici ed inclusivi, rimanendo fedeli ai vostri valori. Che possiate sempre vivere delle vostre passioni, sospinti dal vento della libertà», le sue parole di commiato. Il team ìdi Gucci porterà avanti la direzione creativa della maison fino all'annuncio di una nuova organizzazione. Marco Bizzarri, presidente e ceo del gruppo, ringrazia «Alessandro per il suo impegno ventennale in Gucci e, per la sua visione, dedizione e amore incondizionato per questa Maison unica, negli anni da direttore creativo». 

L'ultima sfilata disegnata da Michele per il marchio è stata uno dei fashion show più incredibili degli ultimi tempi: lo stilista - che per primo ha sposato e promosso l'estetica del gender fluid - ha utilizzato modelli gemelli che indossavano capi di sartoria e look androgini. Il motivo della scelta, una riflessione sulla sua identità: sua madre aveva una gemella e lui ha sempre pensato di avere due madri. Nello show la sua idea visionaria della moda ha lasciato il segno con gli abiti indossati da Achille Lauro a Sanremo e tuttora con i vestiti realizzati per i Maneskin. Senza dimenticare Jared Leto, che al Met Gala 2022 si è presentato con lo stesso tuxedo anni '70, occhiali scuri e capelli sciolti sulle spalle, del suo amico e gemello Alessandro Michele. 

(Unioneonline)

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