Hanno favorito le imprese "amiche" in più di una gara d'appalto, suggerendo i valori da indicare nella domanda.

È con l'accusa di corruzione che sono stati fermati cinque funzionari dell'Enel a Cerano, in provincia di Brindisi.

Nell'ambito delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica, è emerso che i dipendenti, oltre a truccare le gare, liquidavano fatture per lavori mai eseguiti e omettevano verifiche e controlli.

Questa mattina i cinque sono stati tutti arrestati (4 ai domiciliari, uno in carcere) dai militari della Guardia di Finanza.

È stato poi eseguito un sequestro preventivo per un totale di 230mila euro.
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