Ha vissuto per oltre 14 anni con un ago chirurgico dimenticato nell'addome al termine di un'operazione. Per questo, una paziente sessantenne di Ravenna ha chiesto di essere risarcita dalla struttura ospedaliera bolognese nella quale, nel settembre 2004, era stata sottoposta a intervento.

A causa dei conseguenti dolori - come riportato dalla stampa locale - l'anno dopo la donna aveva addirittura subito l’asportazione dell’appendice, ma nemmeno così il problema era stato risolto. 

Dopo anni di accessi al pronto soccorso e di antidolorifici, nel luglio 2016 sempre a Ravenna una risonanza ha scovato l'ago. Sono seguiti altri esami di conferma dai quali è emerso che la "formazione filiforme di 35 millimetri, di aspetto ricurvo e densità metallica", si era fermata "a livello del tessuto adiposo addominale in emi-addome sinistro".

A fine ottobre 2018, a Pesaro, la donna è stata ricoverata per l’operazione di rimozione del corpo estraneo. E infine, a marzo dello scorso anno, una consulenza medico legale di parte ha confermato l'origine del dolore proprio in quell'ago dimenticato in sala operatoria.

Gli avvocati della donna, i ravennati Fabio Fanelli e Federica Mariani, hanno depositato al Tribunale civile di Ravenna la richiesta per un accertamento tecnico preventivo finalizzato al riconoscimento di ogni danno lamentato: un atto attraverso il quale fare luce sulla vicenda, comprese le sofferenze psicologiche patite dalla paziente per quel dolore invalidante a cui nessuno aveva così a lungo saputo attribuire una causa.

(Unioneonline/v.l.)

© Riproduzione riservata