Arresto obbligatorio in flagranza per chi compie atti di violenza contro medici e infermieri o danneggia beni destinati all'assistenza, con la possibilità anche di arresto in flagranza differita laddove sia disponibile la documentazione, per esempio video, che attesti il reato; reclusione fino a cinque anni e multa fino a 10mila euro per chi danneggia beni all'interno di strutture sanitarie. Sono queste le principali misure contenute nello schema di decreto legge per contrastare la violenza nei confronti dei professionisti sanitari a cui sta lavorando il Governo.

Nel primo caso, lo schema di dl sanziona in maniera più grave la condotta di danneggiamento quando questa sia posta in essere "all'interno o nelle pertinenze di strutture sanitarie o socio-sanitarie residenziali o semiresidenziali, pubbliche o private, con violenza alla persona o con minaccia ovvero in occasione del delitto previsto dall'articolo 583-quater" (lesioni personali a pubblico ufficiale).

La modifica all'articolo 380 del codice di procedura penale estende invece la casistica dell'arresto obbligatorio in flagranza ricomprendendovi anche quelle condotte che si configurano come "delitto di lesioni personali a personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria e a chiunque svolga attività ausiliarie ad essa funzionali" e a chi compie "delitto di danneggiamento". Quella all'articolo 382-bis, estende l'applicabilità dell'arresto in flagranza differita anche ai reati "per i quali è previsto l'arresto in flagranza" che siano "commessi all'interno o nelle pertinenze delle strutture sanitarie o socio-sanitarie residenziali o semiresidenziali, pubbliche o private, in danno di persone esercenti una professione sanitaria o socio-sanitaria".

Il dl, inoltre, consente l'installazione di sistemi di videosorveglianza, opportunamente segnalati, all'interno delle strutture sanitarie previa adozione di apposite linee guida da parte del ministro della Salute, di concerto con quello dell'Interno. 

(Unioneonline/v.l.)

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