È accusato di tentato omicidio il 23enne fermato ieri per l’aggressione a colpi di machete ai danni di un giovane avvenuta lunedì sera nel quartiere Mirafiori di Torino.

Il sospettato, Pietro Costanzia di Costigliole, originario di Milano, è stato ascoltato dal pubblico ministero titolare dell'inchiesta, Mario Bendoni, in presenza di due avvocati difensori e ha affermato di essere completamente all'oscuro dell'episodio. Quando è stato fermato dalla polizia pare che fosse convinto che si trattasse dell'esecuzione di un provvedimento dell'autorità giudiziaria iberica, visto che in Spagna aveva soggiornato per un certo periodo.

Gli agenti della Squadra mobile si erano messi sulle sue tracce subito dopo il ferimento del 24enne che è ancora ricoverato al Cto in condizioni gravi. È stato sottoposto a un intervento durato oltre quattro ore in cui i chirurghi gli hanno dovuto amputare la gamba sinistra, seriamente compromessa per i colpi ricevuti. Già al suo arrivo in ospedale, l’arto era sub amputato sotto il ginocchio e, anche a causa di una grande perdita di sangue, le condizioni del giovane sono peggiorate. Ora è in prognosi riservata, intubato in terapia intensiva.

L’aggressione era avvenuta mentre era con la fidanzata su un monopattino, in via Panizza. I due, secondo quanto ricostruito attraverso delle testimonianze, sono stati avvicinati da uno scooter T-Max, con a bordo due persone con il volto travisato. Il passeggero sarebbe sceso con in mano il machete colpendo il 24enne. Poi è risalito sullo scooter che si è allontanato a tutta velocità. Il giovane è stato subito soccorso dai passanti, tra cui un operaio e due carabinieri fuori servizio, che ha cercato anche con l'ausilio di una cintura di fermare l'emorragia. Mentre la ragazza che era con la vittima chiamava il 112.

Le indagini della polizia si sono concentrate sulle amicizie e i luoghi frequentati dalla vittima, che vive con la nonna nel quartiere Santa Rita, non troppo lontano da Mirafiori Nord.

(Unioneonline/s.s.)

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