Patrick Zaki ha rifiutato il volo speciale messo a disposizione dal governo italiano e non vuole incontrare né farsi assistere e fare le solite foto di rito con le autorità al suo arrivo nel nostro Paese.

Il ricercatore egiziano arriverà a Milano con un volo di linea dal Cairo, poi prenderà il treno per Bologna dove si fermerà un paio di settimane prima di tornare in Egitto per sposarsi. Dopo le nozze, ha detto, tornerà in pianta stabile in Italia a proseguire gli studi.

Sono cambiati i piani, ha fatto sapere Zaki su Twitter. Non sarà in Italia domani: «Arriverò tra un paio di giorni, è venuto alla nostra attenzione che i documenti ufficiali per revocare il divieto di viaggio saranno finalizzati domenica a mezzogiorno. Prima di viaggiare dovremo assicurarci che la mia situazione legale sia chiara al 100%. Stai tranquilla Bologna, arrivo tra un paio di giorni, dobbiamo solo aspettare altri due giorni».

Zaki, graziato dal presidente Al Sisi dopo la condanna a tre anni per diffusione di notizie false, ha ringraziato il governo italiano, l’ambasciata e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ma ha detto no a tutte le proposte di Palazzo Chigi.

Rifiutato il volo speciale, partirà con un volo di linea di una compagnia egiziana diretto allo scalo di Malpensa. Inoltre ha rifiutato l’incontro e l’assistenza (con annesse foto di rito) delle autorità del governo.

«La reputazione dei difensori dei diritti umani si basa sulla loro indipendenza dai governi. Ringraziano e apprezzano quando si fanno delle cose per loro, come sono state fatte e infatti Patrick ha ripetutamente ringraziato governo e ambasciata. Decidere di viaggiare su un volo di linea non è un gesto di opposizione politica, ma un gesto di indipendenza», afferma il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury.

(Unioneonline/L)

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