«Costruire ponti e non muri: è un'esortazione che egli ha più volte ripetuto e il servizio di fede come Successore dell'Apostolo Pietro è stato sempre congiunto al servizio dell'uomo in tutte le sue dimensioni».

È un passaggio dell’omelia pronunciata dal cardinale Giovanni Battista Re durante la celebrazione delle esequie di Papa Francesco, sul sagrato di Piazza San Pietro.

Parole pronunciate non solo davanti alle migliaia di fedeli che si sono radunati a Roma per dare l’ultimo saluto al pontefice morto il 21 aprile scorso all'età di 88 anni, ma anche davanti ai leader della Terra – sovrani, capi di Stato e di governo – quasi a monito per ricordare loro la necessità e l’impegno per la pace, caposaldo del pontificato di Bergoglio.  

Il ricordo dell’impegno di Francesco per la fine delle guerre è stato più volte accompagnato dagli applausi dalla folla. Le centinaia di migliaia di fedeli hanno sottolineato i passaggi più significativi del discorso, non solo quando il cardinale Re ha rammentato gli appelli contro la guerra di Francesco, ma anche il suo pensiero sempre rivolto ai migranti, agli ultimi e ai bisognosi. 

(Unioneonline/l.f.)

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