L'attrice venne denunciata, insieme al marito Claudio Gilbo, per il danneggiamento della scogliera e la vernice utilizza sui cartelli posizionati dal Comune di Aglientu vicino all'arenile. La Brigliadori ha già chiuso il capitolo più importante del processo, pagando una multa. Sono stati risarciti tutti i danni provocati a Li Tejacci, il punto scelto dalla soubrette per quello che lei ha sempre definito un intervento artistico, anche ieri rivendicato. Non solo, Eleonora Brigliadori ha anche parlato di sue nuove iniziative artistiche e progetti pensati proprio per la spiaggia di Portobello.

Il processo che è stato celebrato davanti al giudice Marco Contu è quello a carico del marito della Brigliadori, mentre restano per lei soltanto le contestazioni riguardanti le scritte comparse su alcuni cartelli sistemati davanti alla spiaggia di Portobello con tutte le prescrizioni per i bagnanti. «Ho scritto non uccidere sul pannello - ha detto Eleonora Brigliadori - perché quel divieto mancava. L'ho fatto dopo quanto era successo sulla spiaggia. Mio marito è stato colto da un malore e ho voluto dire alle persone che non si deve fare del male». L'attrice si riferiva con questo passaggio delle sue dichiarazioni spontanee all'episodio della “verniciatura” di un grosso masso di granito e alle reazioni di quanti manifestarono anche con toni accesi la loro contrarietà a quell'operazione. L'attrice ha anche aggiunto: «Sono un'artista e quando tutto sarà finito chiederò le autorizzazioni per sistemare a Portobello le mie installazioni artistiche». La Brigliadori ha anche mostrato al giudice delle fotografie con alcune opere da lei realizzate. Il difensore della soubrette, Gerolamo Orecchioni, farà la sua arringa il 26 novembre quando il Tribunale, dopo aver sentito l'ultimo testimone, chiuderà il caso con la sentenza. La posizione del marito di Eleonora Brigliadori sembra abbastanza chiara, anche le indagini hanno confermato che Claudio Gilbo si prodigò per risolvere la situazione senza ulteriori conseguenze.

ANDREA BUSIA
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