A Bologna nasce lo studio ginecologico non solo per donne: è polemica
Servizi del Comune offerti anche a «persone con capacità gestante». Bignami (Fdi): «Ridicolo»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
A Bologna, nei giorni scorsi è stato avviato un nuovo servizio: un Laboratorio ginecologico popolare. La sua presentazione sui canali social del Comune e, in particolare, il passaggio di un post in cui si parla di uno spazio ideato per rispondere ai bisogni delle fasce più fragili della popolazione tra cui "donne e persone con capacità gestante" sta sollevando, in queste ore le critiche di esponenti del centrodestra, come il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei Deputati, Galeazzo Bignami e di Pro Vita & Famiglia.
«Il senso del ridicolo della cultura woke di cui è impregnata la sinistra», osserva l'esponente di Fdi in un nota, «è privo di limiti. Oggi è il turno di una iniziativa del Comune di Bologna a guida Pd dedicata alle “donne e persone con capacità gestante”. Mi era sfuggita l'esistenza di persone diverse dalle donne con “capacità gestante”».
A giudizio di Bignami, «il Comune neanche si rende conto della carica offensiva che queste parole arrecano alle donne che infatti mi stanno segnalando sdegnate questa comunicazione apparsa sui social dell'Ente. Ma al riguardo», conclude, «le femministe che difendevano i diritti delle donne non hanno nulla da dire?».
Sui canali social l'Amministrazione comunale felsinea, nei giorni scorsi, aveva scritto del Laboratorio ginecologico popolare, come di «un nuovo spazio sicuro, accogliente, accessibile e inclusivo, capace di promuovere la salute di prossimità e fornire risposte concrete a chi non può accedere ai servizi territoriali. Lo spazio - si legge - è stato ideato per rispondere ai bisogni delle fasce più fragili della popolazione, con particolare attenzione alle persone con bisogni di salute sessuale e riproduttiva (donne e persone con capacità gestante, giovani cosiddetti Neet 'Not in Education, Employment or Training', persone con background migratorio), offrendo loro opportunità concrete di ascolto, supporto, inclusione e orientamento».
(Unioneonline)