Gli studenti disabili della Sardegna e le loro famiglie, grazie alle associazioni che li rappresentano, hanno vinto la loro battaglia: potranno frequentare le scuole superiori seguiti dai loro educatori grazie allo stanziamento dei fondi deciso all’unanimità dal consiglio regionale che andranno a coprire tutte le ore che mancavano. L’assemblea all’unanimità, con procedimento d’urgenza, ha deliberato di mettere a correre 6,5 milioni all’anno per tre anni, per un fondo totale che diventerà di 58,5 milioni per il triennio (un incremento di 19,5). 

A migliaia di ragazzi con disabilità di ogni tipo è stato così garantito un diritto fondamentale: quello allo studio. 

All’inizio dell’anno scolastico il problema era emerso in tutta la sua gravità: Province e Città metropolitane non avevano i soldi per pagare gli educatori necessari a seguire centinaia di  ragazzi disabili iscritti alle superiori. L’unica soluzione era cercare di garantire l’assistenza, ma con orari ridotti per tutti.  Conseguenza: tanti avevano smesso di frequentare, perché  non avevano punti di riferimento. Altri richiavano di regredire. Un disastro, insomma. 

Dopo le proteste dei genitori e delle associazioni, con l’Abc in testa (Associazione bambini cerebrolesi), Città metropolitana di Cagliari e Provincia di Sassari avevano lanciato un appello alla Regione: non abbiamo i soldi, i ragazzi sono tanti e aumentano sempre di più, servono risorse. 

Per dare risposte si è mosso l’assessore regionale all’Istruzione, Andrea Biancareddu, che in accordo col collega al Bilancio Giuseppe Fasolino  ha confezionato un provvedimento da 6,6 milioni all’anno  che va a coprire le carenze del prossimo triennio. 

La legge è stata portata in aula con procedura d’urgenza ed è stata approvata da tutto il consiglio regionale. 

“Il nostro primo pensiero”, commenta Francesca Palmas responsabile Scuola Abc  e portavoce delle associazioni tra cui Fish Sardegna e Diversamente Odv, “è per le alunne e gli alunni con disabilità, che avranno garantito il loro diritto all’inclusione nella scuola pubblica. L’incremento degli alunni con disabilità che vanno a scuola è un motivo d’orgoglio per tutti noi e per le istituzioni sarde”, spiega, “si è chiesta per questo una immediata integrazione dei fondi necessari affinché siano utilizzati per programmare il supporto organizzativo necessario in favore degli alunni e studenti con disabilità, per permetterne la loro piena inclusione nelle scuole di ogni ordine e grado ed evitare una grave discriminazione”. 

(Unioneonline/EF)

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