Una grande folla ha partecipato al funerale di Luca Loru, il portiere della squadra di calcio Usd Gonnosfanadiga morto domenica per un arresto cardiaco mentre effettuava il riscaldamento pre-partita della gara con il Teulada.

Nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore non c'era posto sufficiente per tutti e tanti hanno dovuto seguire il rito funebre all'esterno. Moltissimi, soprattutto i giovani, arrivati in massa anche dalla vicina Villacidro, dove Luca era nato e aveva vissuto fino a qualche anno fa, quando si è trasferito a Gonnosfanadiga per vivere assieme alla compagna e alla figlioletta di 3 anni e mezzo.

Sulla bara di legno chiaro un drappo biancoverde, colori della società in cui il giovane giocava da sei anni, e la sua maglia gialla di portiere. La funzione religiosa, celebrata dal parroco don Marco Statzu, ha avuto una coda polemica: il sacerdote è stato vivacemente contestato dagli amici e dai compagni di squadra di Luca che avrebbero voluto portare il feretro in spalla fino al camposanto. Il parroco, però, si è opposto appellandosi a disposizioni emanate da organi religiosi superiori secondo cui la bara deve essere obbligatoriamente trasportata sul carro funebre.

La tensione è salita e la folla ha urlato "a piedi, a piedi". Il prete ha parlato con il maresciallo dei carabinieri che temeva disordini, poi il feretro è stato comunque posto sulla carrozza mortuaria e il corteo si è avviato mestamente verso il camposanto.

Non è morto per un infarto o per una congestione il calciatore dilettante dell'Usd Gonnosfanadiga. Secondo quanto stabilito dall'autopsia - per il cui referto definitivo si dovrà ancora attendere - la causa sarebbe da ricercare in una malformazione congenita di cui il giovane non era a conoscenza.

Ieri, nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore, una folla commossa ha dato l'ultimo saluto a Luca Loru.

Il portiere del Gonnosfanadiga è morto domenica mentre si riscaldava insieme ai compagni in attesa del fischio d'inizio. Erano le 14 e 45. All'improvviso si è accasciato. I compagni hanno urlato e chiesto aiuto. I due dirigenti medici dell'Usd Gonnosfanadiga si sono precipitati vicino al giocatore e hanno tentato di rianimarlo con l'uso del defibrillatore. Anche il medico sociale del Teulada ha affiancato i colleghi nel tentativo di salvare la vita al calciatore. Nemmeno il personale del 118 (l'ambulanza ha raggiunto il campo sportivo alle 15) è riuscito a rianimarlo. L'atleta, originario di Villacidro, è morto a bordo campo. Sua moglie, Luisa Tradori, era sugli spalti. Luca Loru era anche padre di una bambina di 3 anni e mezzo. Il dolore di chi resta renderà ancora più cupo e sordo l'ultimo addio.
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