A febbraio la vita si farà senz’altro più dura per i no vax, ma anche i vaccinati con il Green pass in scadenza rischiano di poter uscire di casa solo con tampone negativo, e in ogni caso di non poter più viaggiare né, se cinquantenni, andare al lavoro. In pratica, come se non avessero fatto il vaccino.

Un pasticcio che da martedì prossimo potrebbe inguaiare molte persone in attesa di fare la terza dose e tante che invece il richiamo booster l’hanno fatto a settembre (le categorie più a rischio). Dal primo febbraio, infatti, la validità del green pass scende in automatico da nove a sei mesi (in coincidenza con la protezione data dal vaccino), e acquista quindi una durata di 180 giorni a partire dalla data dell’ultima somministrazione, che si tratti di seconda oppure di terza dose.

Il nodo da sciogliere

La questione è sul tavolo del governo, ma per il momento sembra si parli soltanto della scadenza del certificato di chi ha fatto la terza dose e si sta valutando la proroga. In Sardegna non tantissime persone, per la verità. Nell’Isola sono 740mila coloro che hanno già fatto anche il rinforzo, ma se all’inizio si è partiti con gli immunodepressi e i grandi anziani, va detto che dopo l’apertura (a ottobre) degli hub per tutti i cittadini, l’impennata delle terze somministrazioni c’è stata solo a fine novembre. Quindi per la stragrande maggioranza c’è ancora un po’ di tempo, ma è vero che, se non arriverà la proroga della scadenza della carta verde, entro marzo diverse migliaia di sardi vaccinati rischiano comunque di trovarsi punto e a capo.

L’sms allarmante

Poi c’è la situazione di estrema confusione che riguarda chi è in attesa di fare la terza dose. “La documentazione verde Covid non è più valida dal 01-02-22 per riduzione periodo di validità. Per rinnovarla è necessaria dose di richiamo”. Questo è il messaggio sms del ministero della Salute che sta arrivando sul cellulare di milioni di italiani (e migliaia di sardi) che hanno fatto la seconda dose di vaccino sei mesi fa e che quindi a breve vedranno sfumare la validità del certificato.

La puntura anticipata

Tanti hanno già prenotato la terza dose, ma l’appuntamento - considerata anche l’impennata delle somministrazioni e la fila negli hub - magari è fissato giorni, settimane, anche un mese dopo la scadenza della carta verde. C’è chi è riuscito ad anticipare mettendosi in fila davanti ai punti vaccinali organizzati in diversi paesi (magari dopo aver fatto anche tantissimi chilometri), altri invece, fino a quando non otterranno il nuovo certificato, potrebbero essere costretti al green pass base. Quindi, per esempio, niente ristorante e bar, niente teatro e palestra, niente trasporti pubblici.

Il governo, dunque, sta valutando il problema, ma per il momento si sta parlando solo di chi ha in scadenza il Green pass da terza dose.

(Unioneonline)

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