Interrompere la fornitura idrica senza dare preavviso non è legittimo. Lo ha ribadito il giudice Donatella Satta che, nei giorni scorsi, ha confermato un provvedimento di due anni fa contro Abbanoa. Il gestore unico aveva effettuato lo slaccio nell'abitazione di una pensionata oggi novantenne.

Già all'epoca dei fatti il magistrato - al quale l'anziana si era rivolta facendosi rappresentare dagli avvocati Alberto Pani e Marco Defenu - aveva ordinato ad Abbanoa di riattivare il servizio. La società aveva ottemperato, ma si era opposta al provvedimento. Il nuovo dispositivo è di tre giorni fa e con esso viene confermata l'ordinanza precedente. La donna era rimasta senz'acqua nella sua casa del rione Col di Lana il 30 giugno del 2014. Una decisione che era stata assunta senza che le fossero stati recapitati avvisi.

Tutto nasceva da un contenzioso tra Abbanoa e la pensionata. Il gestore unico, nello specifico, nel 2013 aveva recapitato alla donna una maxi bolletta da 4623,71 euro. Tale fatturazione (relativa a consumi dal 2006 al 2013) era stata subito ritenuta non congrua dall'anziana, che aveva deciso di affidarsi agli avvocati per far valere le sue ragioni. I legali inviarono due lettere al gestore unico, senza ottenere risposta. Poi lo slaccio, senza alcun preavviso.
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