07 luglio 2016 alle 10:06aggiornato il 07 luglio 2016 alle 12:26
Masua, in spiaggia c'è la biblioteca ma non i bagnini.: pochi fondi in tutti i Comuni
Ci si può tuffare tranquillamente nella cultura, prendendo in prestito libri e riviste nella biblioteca di Masua, ma non nelle acque cristalline di fronte al faraglione Pan di Zucchero. A estate inoltrata, il servizio di salvamento a mare non è ancora partito: alle colpe della Regione - che vuole puntare sul turismo ma lascia in bolletta i Comuni - si sommano quelle dell'amministrazione di Iglesias, ancora priva del bilancio di previsione 2016. "Eppure si tratta di un servizio essenziale - si sfoga Andrea Nani, bagnino che fa parte dell'associazione di protezione civile "Mitza Sardinia surf rescue" - stiamo parlando di un tratto di costa tra i più pericolosi d'Italia, insieme a Gonnesa, Arbus e Buggerru: qui la gente muore, ma la sensibilità delle amministrazioni è pari a zero. Ogni anno si parte in ritardo, non tenendo conto che la stagione inizia a giugno e va avanti fino a ottobre". Per capire quanto sia drammatica la situazione, basta vedere il prospetto relativo alla ripartizione dei contributi. Buggerru e Gonnesa - ciascuno con oltre 3 chilometri di arenile - avranno circa 8 mila euro a testa; Iglesias poco più di 6 mila, mentre va meglio a Portoscuso che, con 18 mila, conferma la cifra dell'anno scorso.
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