Un morto lo scorso 8 febbraio: si chiamava Marco Gessa, aveva 38 anni ed era di Domusnovas (QUI LA NOTIZIA). Due vittime oggi: Nicola Medda, 25 anni, e Federico Pinna, 24, di San Sperate (QUI LA NOTIZIA). Tre vite interrotte sulle stessa strada, la Provinciale 2, una dalle principali arterie del Sulcis. Le ultime croci di una lunga serie insanguinata. C’è la disattenzione, certo. Ma quella striscia di asfalto senza segnaletica orizzontale, larga e pericolosa, così non può stare. E chi la conosce lo ha detto, e scritto, prima delle ultime tragedie. 

Lo aveva fatto il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci. Che oggi piange la morte di un suo concittadino: Medda era un ragazzo perbene, diplomato all’Alberghiero, guadagnava qualcosa con lavoretti saltuari. 

Il primo cittadino antiochense a dicembre aveva spedito una lettera all’assessore regionale ai Lavori pubblici, Pierluigi Saiu, per “portare alla sua attenzione lo stato di pericolosità, dovuto a incuria e abbandono consapevoli, in cui versa la strada provinciale SP2, raccordo di collegamento tra il Sulcis e la città di Cagliari, ovvero innesto sulla strada statale 130”, si legge nel documento. Per Locci quella è “un’arteria che, nonostante di estrema importanza per le ragioni di cui sopra, è totalmente abbandonata: la quasi totale assenza della segnaletica orizzontale sommata al manto stradale in pessimo stato in più punti, concorrono a creare una situazione di pericolosità che di notte assume i contorni dell’incubo. È sufficiente precorrerla durante le ore diurne per farsi un’idea della situazione, figurarsi la notte”. 

Locci parlava anche degli incidenti mortali. E allora mancavano quelli terribili degli ultimi giorni. Aggiungeva che la Provincia del Sud Sardegna, che dovrebbe gestire la strada, non è più in grado. Quindi proponeva “di valutare la possibilità di promuovere l’iter di classificazione  ad arteria statale, quindi sotto il controllo dell’Anas, affinché sulla stessa possano esistere certezze in quanto a cura e manutenzione”. 

Si era mosso qualcosa? Niente. Tanto che Locci a gennaio ha inviato una nuova missiva, questa volta a tutti i colleghi sindaci: “Rammaricato dal fatto che l’assessorato dei Lavori Pubblici abbia ignorato la mia richiesta, confido nella vostra collaborazione, valutando anche la possibilità di mettere in atto manifestazioni di protesta affinché si possa definitivamente prendere atto della necessità che la SP2 venga sottoposta a maggiori cura e attenzione, nonché, soprattutto, che assurga a strada statale”. 

Intanto, altri tre giovani sono morti. 

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