Da navigato cronista con 40 anni di lavoro alle spalle si aspettava una chiamata, un messaggio. «Selvaggia Lucarelli poteva almeno verificare la notizia, come fanno i colleghi. Invece non l’ha fatto e ha gettato fango sulla raccolta di fondi per aiutare Mara Farci, ricoverata da oltre due mesi in Australia». Marco Corrias, 71 anni, sindaco di Fluminimaggiore (e giornalista in pensione) è infuriato. Ce l’ha con la blogger che in una storia su Instagram ha manifestato “sospetti” per il crowdfunding promosso proprio dal primo cittadino del paese iglesiente. Qualche ora prima dello stop alle donazioni la giornalista aveva annunciato una serie di inchieste sulle raccolta di fondi per aiutare persone malate (prima puntata sul caso dell’oristanese Paolo Palumbo).

Vi siete sentiti?

«No. Le ho inviato un messaggio, ma non ha risposto».

Cosa ha provato?

«Sono amareggiato. Bastava fare un verifica per capire che abbiamo fatto tutto alla luce del sole».

Si aspetta le scuse?

«Certo. Deve le scuse a me che ho promosso l’iniziativa, ai cittadini di Flumini e a tutte le persone che hanno contribuito con un’offerta. Non sopporto queste insinuazioni di bassa lega».

I suoi compaesani come hanno reagito?

«Sono imbufaliti. Quelle parole hanno ferito la nostra comunità».

Ha sentito i genitori di Mara?

«Sì. Siamo sempre in contatto. Sono stupiti e meravigliati per il grande affetto che hanno ricevuto in questi giorni».

Si aspettava una risposta cosi forte?

«È stata una piacevole sorpresa».

Come mai ha deciso di promuovere la raccolta di fondi online?

«Conosco Mara e la sua famiglia. Persone per bene. In paese c’erano delle iniziative, ma ho ritenuto opportuno affidarmi al crowdfunding».

Perché ha scelto la piattaforma Eppela?

«Ho avuto a che fare con loro per una piccola raccolta di fondi per il giardino del pino secolare qui a Flumini. Era andata a buon fine. Tutto all’insegna della trasparenza. Tutto certificato».

Dove finiscono i soldi raccolti per Mara Farci?

«Sul conto della famiglia».

Inizialmente puntavate a raccogliere 20 mila euro.

«Sì, ma con il passare dei giorni abbiamo capito che non erano sufficienti per pagare il viaggio. Ne servivano 42 mila di euro. Abbiamo superato i 70».

Le istituzioni vi hanno aiutato?

«Si certo. La Farnesina e il consolato italiano a Melbourne».

Da dove sono arrivate le donazioni?

«Da tutta Italia e dall’estero. Poi tantissime in Sardegna. Il Comune di Domusnovas, gli operai di Portovesme. Una mobilitazione incredibile. Anche un segno di speranza se vogliamo. Resta l’amarezza per l’insinuazione di Selvaggia Lucarelli».

La denuncerà?

«Non credo, anche se potrebbero esserci gli estremi della diffamazione. Mi aspetto le scuse soprattutto verso le migliaia di persone generose che si sono sentite offese.».

Francesco Pintore

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