Non è più soltanto una questione politica.

Il bilancio di previsione 2016, e tutti gli atti approvati nel corso del Consiglio di sabato scorso, saranno sottoposti all'attenzione della Corte dei Conti.

A chiamare in causa i magistrati contabili è Valentina Pistis, capogruppo di "Cas@Iglesias", che lunedì mattina depositerà l'esposto del quale ha anticipato i contenuti stamattina, nel corso di una conferenza stampa.

Per la consigliera di minoranza "il bilancio previsionale 2016 e il Dup 2016-2018 approvati sabato scorso dalla maggioranza, sono frutto della peggior finanza creativa mai vista negli ultimi anni.

Abbiamo deciso di trasmettere gli atti relativi alla seduta di Consiglio comunale, in quanto riteniamo non siano conformi alle norme contabile e amministrativa".

Pistis evidenzia quali siano, secondo il suo gruppo, le perplessità maggiori e parte dalla struttura per anziani "Casa Serena", quella che pesa sul bilancio comunale circa 3 milioni di euro: "L'amministrazione ha evitato la chiusura dell'istituto di riposo per il 2016, prelevando 600 mila euro dalla riserva straordinaria della società in house. A tal proposito chiederemo alla Corte di verificare in maniera approfondita anche la gestione della stessa società in house nell'ultimo anno e mezzo.

Ciò che lascia maggiormente perplessi - aggiunge Pistis - è che per le annualità 2017-2018 non è stato stanziato un centesimo per Casa Serena, né per la gestione del Margherita di Savoia".

Quest'ultimo è l'altro istituto di riposo per anziani, chiuso un ventennio fa per consentire una ristrutturazione che avrebbe dovuto essere completata in poco più di un anno, ma che non è stata ancora ultimata.

Pistis esprime timori per le sorti degli ospiti e dei lavoratori di Casa Serena: "ai primi non potrà essere garantita l'assistenza comunale e i lavoratori rischiano il licenziamento.

Stiamo chiedendo ai magistrati contabili una verifica sull'intera manovra finanziaria - dice ancora la consigliera di minoranza - anche perché gli stessi revisori dei conti hanno evidenziato che "occorre portare a ragionevole certezza la previsione".

Il che fa chiaramente capire che questa certezza non esiste nel bilancio approvato dalla maggioranza".

Un passaggio anche sulle previsioni di spesa ritenute non strettamente necessarie. Un esempio: "prevedere una spesa di 24 mila euro - contro i 6 mila dell'annualità passata - per giornali, riviste e abbonamenti, mi pare eccessivo".
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