C'è ancora molto da fare, ma i siti minerari si confermano una delle principali mete turistiche.

Mentre si attende la riapertura (che dovrebbe avvenire entro Pasqua) della grotta Santa Barbara - a San Giovanni miniera - si fa il conto dei benefici prodotti dalle visite registrate a Porto Flavia e a Villamarina. Secondo i calcoli diffusi da Simone Franceschi, vice sindaco e assessore al Turismo, gli incassi dovuti alla vendita dei biglietti sono stati di circa 170 mila euro.

Non soltanto oneri, dunque, a carico delle casse pubbliche. Detratti gli importi da erogare alla società Igea per costi del personale e le manutenzioni (da maggio a settembre pari a oltre 71 mila euro, ma resta da quantificare l'ultima parte del 2015), il resto sarà utilizzato dal Comune per la promozione turistica.

Il periodo preso in considerazione per conteggiare gli incassi dovuti alla vendita dei biglietti è quello tra il 1° maggio e dicembre, seppure tra i due luoghi simbolo dell'attività mineraria ci siano state differenze nella frequenza dell'apertura: Porto Flavia è rimasta aperta tutti i giorni fino a settembre, poi nei fine settimana; mentre la galleria Villamarina è stata aperta con una frequenza decisamente minore.

Ciò è dimostrato dal numero di visite, riportato nella determina con cui il Comune dà il via all'erogazione di una prima tranche all'Igea: da maggio a settembre 16.461 ingressi (sino alla fine del 2015 si è arrivati a circa 18 mila) nella galleria affacciata sulla costa di Nebida, mentre a Villamarina (Monteponi) si sono fermate a 343.
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