"Libero accesso ai rappresentanti di varie associazioni, porte chiuse per i consiglieri comunali".

Dopo l'episodio "surreale" di lunedì pomeriggio - quando i componenti della commissione Bilancio sono stati costretti ad annullare la riunione programmata per esaminare il conto di previsione perché non c'era nessuno che aprisse loro la porta del Municipio - si riaccende la polemica per l'utilizzo delle strutture comunali e, nel caso specifico, per l'edificio storico di piazza Municipio. "Rivendichiamo da tempo - ricorda Gian Marco Eltrudis, presidente della commissione Bilancio - la possibilità di avere, come gruppi consiliari, un ufficio all'interno del palazzo.

Ma mentre viene data ampia disponibilità a svariate associazioni, a noi capita persino venga impedito di svolgere le commissioni perché il Comune è chiuso".

Anche Alberto Cacciarru - presidente della commissione Servizi sociali - fa notare l'incongruenza: "È assurdo che i consiglieri trovino la porta chiusa, mentre chiunque può assistere al continuo andirivieni da parte di persone estranee all'attività amministrativa. Serve una regolamentazione". E Valentina Pistis (Cas@Iglesias) aggiunge: "Anche su questo aspetto è il caso di fare una riflessione e dare risposte precise". La sede storica del Comune, da tempo, non ospita più uffici amministrativi, trasferiti tra il Centro direzionale di via Isonzo e l'ex Provincia, in via Argentaria. In piazza Municipio continuano a svolgersi i Consigli comunali e le riunioni di commissione.

L'amministrazione - per fare im modo che la vecchia struttura sia comunque "viva" - ha aperto al piano terra l'ufficio turistico e concesso l'utilizzo ad alcune associazioni. Ma i consiglieri non hanno neppure un ufficio.
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