“Proclamiamo lo stato di agitazione, non siamo d'accordo con la strategia aziendale di fermare interi reparti produttivi”. Dopo la comunicazione della Portovesme srl, che a causa dei prezzi dell'energia fermerà la linea zinco entro fine dicembre, Cgil, Cisl e Uil del Sulcis hanno riunito il direttivo Industria e annunciato lo stato di agitazione, non escludendo altre azioni.

"Quello dell'energia è un problema europeo - si legge nel comunicato firmato da Antonello Congiu (Cgil), Salvatore Vincis (Cisl) e Andrea Lai (Uil) - si devono creare tutte le condizioni perché la politica, a partire da quella locale e regionale con in testa il presidente Solinas, si faccia portavoce presso il Governo affinché sia data la giusta considerazione al problema”. 

Nella fermata prevista dalla Portovesme srl entro la fine di dicembre per la linea zinco, quella a maggiore consumo di energia, saranno coinvolti circa 400 dipendenti diretti, a cui vanno sommati i lavoratori delle imprese degli appalti. “È fondamentale - si legge nel comunicato di Cgil, Cisl e Uil - che da parte dell'azienda ci sia la massima disponibilità affinché tutte le realtà presenti all'interno dello stabilimento, imprese e lavoratori, non debbano trovarsi in difficoltà nel subire scelte che non sono dipese da loro, tutelando in primis l'occupazione di tutti i lavoratori”.  

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