Un team di ricercatori per salvare il Bosso delle Baleari. Un gruppo di studiosi del Dipartimento di Agraria dell'Università degli studi di Sassari, coordinati dal professor Ignazio Floris, è giunto negli scorsi giorni a Carbonia per monitorare lo stato di salute del Bosso delle Baleari, una rarissima pianta autoctona a rischio estinzione che in Italia si trova solo in due stazioni, entrambe nel territorio comunale di Carbonia, a Barbusi e Monte Tasua.

Il Bosso delle Baleari è un arbusto sempreverde dalle piccole foglie che per la sua rarità viene classificato come specie molto minacciata e risulta inserita nelle liste rosse dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) delle specie in via d'estinzione. Ad aggravare la situazione anche un lepidottero, la piralide del bosso, specie aliena che si ciba del bosso ed è stata riscontrata anche a Carbonia.

I ricercatori si sono quindi arrampicati sopra i monti alle spalle di Barbusi per studiare questa popolazione e per cercare di capire come mai cresca solo in quell'angolo del Sulcis. Il monitoraggio, inserito all'interno del progetto internazionale Interreg Aliem Apostrophe “Action pour Limiter les risques de diffusion des espèces Introduites Envahissantes en Méditerranée”, si propone anche di trovare un sistema per eradicare la piralide del bosso che minaccia la pianta in tutto il bacino del Mediterraneo e di capire come garantire la conservazione della specie.

Non è escluso che quella presente a Carbonia sia una specie a sè rispetto a quelle presenti in Africa nord orientale, isole Baleari e Spagna sud orientale, ma per scoprirlo bisognerebbe effettuare un test del DNA che per ora nessuno ha mai fatto.

I ricercatori sono ritornati nella città di Sassari con preziosi dati, non prima di aver fatto visita al Comune di Carbonia dove sono stati accolti dall'amministrazione: «Riteniamo che la biodiversità sia importante e ci impegniamo a trovare forme concrete per tutelarla e valorizzarla - ha dichiarato l'assessore all'Ambiente Manolo Mureddu - valuteremo l'eventuale inserimento del sito all'interno dei percorsi naturalistici, nell'ambito dei camini territoriali già esistenti».

Non è la prima volta che l'amministrazione si dimostra attenta alle tematiche ambientali, già nel 2023, a seguito di una segnalazione di un fotografo naturalista residente a Carbonia, è stata garantita la fioritura di una specie rara di orchidee che dimora nelle aiuole all'ingresso della Grande Miniera di Serbariu, evitando lo sfalcio dell'erba nell'area in cui è stata verificata la presenza della pianta.

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