La Grande miniera di Serbariu, dopo decine di migliaia di minatori hanno lavorato e sofferto per Carbonia, il Sulcis, e per un lungo periodo pure per i destini economici dell'Italia, nasconde una cultura del rispetto per i defunti. Oggi quella cultura riemerge con l'iniziativa "Is animeddas, non seu mortu", rievocazione di piccole grandi storie di personaggi che hanno reso immortale il sito.

C'è, per esempio, la vicenda di Saladino, che cantava per non pensare al pericolo di morire ogni giorno, e poi quella di Gaspare che aveva solo 16 anni. Il Museo del Carbone propone quindi una serie di visite guidate particolari, con interventi teatralizzati in lingua sarda, per raccontare le loro storie nei suggestivi ambienti del sottosuolo.

I visitatori potranno immergersi in questa realtà proprio nella giornata dedicata al culto dei defunti grazie alle guide Loredana Marzeddu e Mauro Villani.

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