"Basta tribunali, troviamo un accordo". L'appello di Anna, madre della figlia di Eto'o
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"Ho deciso di riportare sotto i riflettori questa storia perché vorrei arrivare a un dialogo, trovare un punto d'incontro ed evitare di dover ricorrere ai tribunali".
Così a L'Unione Sarda Anna Barranca, originaria di Iglesias e madre di una bambina avuta dall'ex calciatore dell'Inter Samuel Eto'o, apre un nuovo capitolo di una storia che va avanti ormai da anni.
Da quando la relazione tra i due è naufragata e lei è rimasta da sola a badare alla figlia.
Lo fa per motivi economici, Anna, ma non solo. C'è anche una perizia clinica che parla di un "profondo stato di sofferenza patito dalla ragazza nella vita relazionale - affettiva caratterizzata dall'assenza paterna".
"Ha dei disturbi atipici, un forte disagio alimentare, è molto magra", racconta la donna, che non riesce a spiegarsi una cosa: "Lui ha altre situazioni del genere, ma le gestisce meglio, riesce a vedere i bambini, perché mia figlia non la vede mai?". O, meglio, l'ha vista un paio di volte, ma quando lei era troppo piccola per ricordare.
"Per di più lui è un personaggio pubblico, lo si vede spesso in tv, se ne parla sui giornali e su internet, e questo la fa stare ancora più male. Lei ammira il padre".
Era il 2002 quando la Barranca, che all'epoca lavorava in Spagna, ha conosciuto il calciatore che militava nel Maiorca.
Anna ed Eto'o, dopo il flirt e la nascita della bambina, si sono visti solo in tribunale in occasione delle cause per il riconoscimento della paternità, poi il nulla totale.
L'ultimo atto di questa lunga vicenda è il mancato pagamento dell'assegno di mantenimento da parte del camerunense, fissato nel 2015 in 10mila euro: allora il tribunale lo condannò anche al pagamento degli arretrati per una cifra di circa 450mila euro, che ora è arrivata a quota 600mila.
"Da marzo 2015 ci ha tolto tutto il sostegno - racconta Anna - e l'anno scorso ho deciso di presentare una querela penale".
L'articolo del codice richiamato è il 570, quello sulla violazione degli obblighi di assistenza familiare.
"Ma il fatto che lui ora sia in Turchia (milita nel Antalyaspor, ndr) rende tutto molto più difficile dal punto di vista giuridico e burocratico", spiega.
Oggi Anna vive a Padova, dove ci sono alcuni suoi familiari: ha dovuto lasciare la Sardegna per motivi di lavoro.
Collabora con un salone di parrucchieri, è tecnico dell'acconciatura e si occupa di capelli posticci, "ma si tratta sempre di lavori occasionali, saltuari".
"La situazione è difficile, sia dal punto di vista economico che per i problemi di mia figlia", sintetizza Anna, prima di lanciare l'appello all'ex compagno che, se accolto, potrebbe mettere fine a tutte le diatribe giudiziarie e dare un po' di sollievo a una ragazzina quasi quindicenne che non ha nessuna colpa.
"Voglio un'apertura da parte sua, un dialogo. Voglio che paghi l'assegno di mantenimento e che veda la figlia: sono anche disposta a farmi da parte se non ha piacere a incontrarmi".
Davide Lombardi