È inciampato su una zolla, proprio nel momento in cui stava arrivando il trattore guidato dal padre. L'aratro ha agganciato una gamba di un bambino di dieci anni, provocandogli una profonda ferita alla coscia e la frattura dell'anca. Il piccolo M. M., di Sestu, è stato portato immediatamente al pronto soccorso ed è ricoverato da venerdì pomeriggio all'ospedale Brotzu di Cagliari. Per ridurre le lesioni, i medici l'hanno dovuto sottoporre a un delicato intervento chirurgico.

POMERIGGIO L'incidente è avvenuto poco dopo le 16 di venerdì nelle campagne di Sestu. Il bambino aveva accompagnato il padre agricoltore, che quel pomeriggio avrebbe dovuto arare un terreno con una fresatrice collegata al trattore. È un particolare attrezzo composto da lame che, dopo la prima aratura, è utilizzato per sminuzzare le zolle più grandi, che renderebbero difficile la semina. La dinamica dell'incidente non è ancora chiara, ma sembrerebbe che il piccolo stesse guardando il padre, restando però sempre a distanza di sicurezza. Al passaggio del trattore, probabilmente a causa di un avvallamento del terreno o di una zolla, il bambino sarebbe inciampato, finendo a pochi centimetri dal mezzo agricolo.

LA FERITA Per fortuna la ruota del trattore gli è passata davanti senza travolgerlo, ma una delle lame della fresa posteriore avrebbe agganciato il piccolo a una gamba, provocandogli una profonda ferita alla coscia. Il violento impatto gli avrebbe anche provocato la frattura all'anca, ma l'ingranaggio non l'ha risucchiato liberandolo anzi quasi subito.

SOCCORSI Il padre si è subito accorto dell'incidente e ha soccorso il piccolo, che tra un po' avrebbe incominciato la scuola in quinta elementare, e l'ha portato al pronto soccorso dell'ospedale Brotzu. Perdeva molto sangue, hanno raccontato i testimoni, ma non ha mai perso conoscenza: ai sanitari e all'agente di pubblica sicurezza di turno al pronto soccorso, è stato proprio il bambino a raccontare quanto era accaduto, prima di essere trasferito in sala operatoria per il delicato intervento chirurgico. L'operazione è stata necessaria per ridurre la lacerazione della ferita e l'entità della frattura, inoltre è stata bloccata l'emorragia che rischiava di provocare conseguenze ben peggiori. Il grave quadro clinico iniziale è poi migliorato con l'andare delle ore, tanto che la prognosi parla di un mese di cure di cure.

FRANCESCO PINNA
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