Sette persone in carcere con l’accusa di aver gestito un giro di sostanze stupefacenti, con base a Sassari. L’accusa di cui devono rispondere è di traffico e detenzione illecita di droga.

Le manette sono scattate all’alba. In azione i Carabinieri del Comando Provinciale di Sassari, in collaborazione con un’unità antidroga del Nucleo Cinofili di Abbasanta.

Le misure di custodia sono state emesse dal gip, su richiesta della locale Procura. Gli indagati sono tutti sassaresi.

In carcere sono finiti A.C., 61 anni; il figlio C.C., di 39; A.N., di 42, e G.C., di 47. Sono stati invece disposti gli arresti domiciliari per A.S., 62 anni, moglie di A.C., e S.R., di 36, moglie di C.C. 

Infine obbligo di dimora per il 35enne G.S.

"Le misure – spiegano gli investigatori - rappresentano la conclusione di un’attività investigativa condotta dal personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sassari – Sezione Operativa – che si è svolta dal marzo a settembre 2021 e ha consentito di accertare l’esistenza di un ingente, sistematico e rimunerativo traffico di cocaina ed eroina, a conduzione familiare, per un giro d’affari di circa 15mila euro mensili”.

"La droga – proseguono gli inquirenti - era destinata alla piazza di spaccio cittadina e veniva approvvigionata da uno dei membri del gruppo e successivamente spacciata al dettaglio nelle vie del centro storico di Sassari, soprattutto nella zona di San Donato”.

I militari hanno anche scoperto il “linguaggio in codice” usato dagli indagati: “Lo stupefacente veniva indicato di volta in volta utilizzando un linguaggio criptico, con una terminologia varia: dal ‘bi’ – diminutivo della bianca (cocaina) o ‘velox’ (sempre per indicare la medesima sostanza),    a ‘nera’ – per indicare l’eroina mentre la quantità in ‘buste’. Metodo utilizzato allo scopo di eludere le investigazioni”.

L’operazione è stata denominata “La Casa di Carta”.

(Unioneonline/l.f.)

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